Home > Tecnologia > Rivoluzione digitale: perchè non puoi ignorare era informatica e tecnologia

Quando parliamo di digitale, ci riferiamo a tutto ciò che viene rappresentato tramite numeri, che si contrappone a ciò che invece è analogico, ovvero che opera per analogie attraverso riferimenti analoghi che somigliano a ciò che avviene nella realtà. Un esempio potrà chiarire meglio questa distinzione.

L’orologio con le lancette è detto analogico, le lancette possono occupare un qualsiasi punto della circonferenza del quadrante, e i punti sono praticamente infiniti; al contrario, un orologio digitale ha uno schermo su cui appaiono le cifre che compongono l’ora e le combinazioni non sono affatto infinite (sono ben 86.400, però).

Cos’è la rivoluzione digitale?

Per rivoluzione digitale, o rivoluzione informatica, si intende quel periodo, iniziato a partire dagli anni Cinquanta nei paesi industrializzati, che ha visto il passaggio da una tecnologia meccanica ed analogica a una tecnologia di tipo digitale.

Come detto all’inizio di questo paragrafo, possiamo riferirci alla rivoluzione digitale anche con l’espressione rivoluzione informatica, dove la parola rivoluzione non è usata casualmente, o con leggerezza, ma viene adoperata per esprimere l’impatto dei colossali cambiamenti sociali operati dalle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT). Gli smartphone, il World Wide Web (il famoso “www” da inserire prima dei siti) hanno radicalmente cambiato la quotidianità di tutti coloro che abitano in un paese avanzato, incrementando i canali di informazione e comunicazione e dando inizio all’era dell’informazione. Le tecnologie che maggiormente stanno modificando la nostra quotidianità sono essenzialmente quattro:

Dispositivi mobili : gli smartphone, dispositivi multifunzione, ci permettono di raggiungere informazioni e di comunicare in una quantità ristretta di tempo.

Social network : inutile negarlo, i social network costituiscono il mezzo principale per intrattenere rapporti di ogni tipo, anche lavorativo, nonché di raggiungere contenuti creati dagli utenti stessi.

Cloud computing : offre la possibilità di conservare informazioni in uno spazio non fisico, permettendoci di recuperarle in qualsiasi momento.

Internet delle cose: costituisce convergenza tra il mondo reale e quello virtuale, collegando gli oggetti fisici, di uso comune, alla rete. Sveglie che suonano prima in caso di traffico, vasetti delle medicine che avvisano quando dimentichiamo di prendere le medicine.

La rivoluzione digitale, ha creato un terreno fertile sul quale è nata poi la New Economy.

La nascita di una New Economy

Lo sviluppo e la diffusione delle tecnologie informatiche e digitali non ha cambiato solo la vita dei singoli cittadini, rendendo la comunicazione e l’informazione più veloci ed efficienti, ma hanno mutato anche il funzionamento della società stessa, dando vita alla New Economy.

In generale, si può parlare di New Economy nel momento in cui l’introduzione e la diffusione di tecnologie innovative, come quelle che si sono sviluppate negli ultimi dieci anni, comporta dei cambiamenti nell’assetto economico e sociale di uno stato, determinando una crescita sia della produttività che della ricchezza, con un’annessa trasformazione degli stili di vita degli individui-consumatori.

Il termine New Economy deriva da un saggio di Kevin Kelly: nel suo saggio “New Rules for a New Economy”, Kelly identifica dei punti cardine su cui si sarebbe basato questo nuovo tipo di economia, e vi identifica non tanto i beni materiali, bensì quelli immateriali, ovvero le idee innovatrici, l’informazione come bene di scambio e il software. La New Economy e le tecnologie legate allo sviluppo di internet hanno avuto un impatto tale da richiedere una classificazione delle aziende in base all’utilizzo della rete:

Old-Old : aziende che non si servivano di prodotti telematici e che non mutavano né i processi interni né i processi produttivi a causa di internet.

Old-New : prodotti o mercati di riferimento non mutarono con l’entrata sia in termini di opportunità che di crescita.

New-Old : aziende che nascevano tramite internet, ma restando a un mercato di riferimento di tipo tradizionale.

New-New : aziende che nascevano tramite internet e operavano esclusivamente tramite rete informatica.

Impatto culturale della rivoluzione digitale

“Cittadini, vorreste una rivoluzione senza rivoluzione?”

Era questo che chiedeva Robespierre ai suoi concittadini francesi, e non a torto, dato che ogni rivoluzione porta con sé un cambiamento, uno sconvolgimento, si potrebbe dire, della realtà attuale.

La rivoluzione digitale non fa certo eccezione, essa ha già cambiato molto le nostre vite e le cambierà ancora. Nel corso degli anni ci siamo già adattati a molti dei cambiamenti che la rivoluzione digitale ha operato: non vediamo più i nostri programmi preferiti su una televisione spessa, ma su una a schermo piatto, e non diamo più dei colpetti quando non funziona (ogni tanto qualcuno ci prova ancora), quando ci misuriamo la febbre non vediamo più una colonna di mercurio che sale verso la nostra temperatura, non aspettiamo più giorni per ricevere una lettera o una comunicazione, non battiamo più a macchina, non usiamo le cartine per recarci verso una destinazione, insomma, la nostra vita è decisamente diversa rispetto a pochi anni fa.

Non è solo il nostro tempo libero, ad essere stato modificato dall’introduzione di queste nuove tecnologie, ma anche settori quali la pubblica amministrazione, con l’abbandono della modulistica cartacea con il risultato di snellire le pratiche burocratiche, la sanità, con lo sviluppo di tecnologie per il monitoraggio della salute, o persino l’agricoltura, grazie alla diffusione di tecnologie che possono aumentare la produttività.

Quella digitale appare, quindi, come una rivoluzione altamente pervasiva che riguarda tutti gli aspetti della nostra quotidianità.

Si può vivere senza le tecnologie digitali?

Per molti, la rete e la tecnologia costituiscono un bene secondario, non direttamente necessario al benessere dell’individuo, mentre considera prioritari beni quali l’elettricità, senza la quale non si potrebbe vivere. Tuttavia è in realtà possibile sopravvivere anche senza elettricità, basta soltanto fare scorta di candele. Il punto è che si vivrebbe isolati dalla società, soprattutto in contesti dove tutti si servono delle nuove tecnologie. Fingere che l’innovazione tecnologica, in conclusione, non esista non rende la vita impossibile, ma la peggiora.

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